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Accadde ..... a Torino
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Manzoni
Alessandro |
Carlo
Magno valicò, con le truppe, i passi delle Chiuse di San Michele
nel 773, per muovere guerra contro Desiderio, re dei Longobardi.
Messo in fuga dalla schiacciante superiorità dei Franchi, Desiderio
approntò una rapida ritirata, consegnando a Carlo Magno Torino
e il Piemonte.
Le vicende connesse a questa battaglia vennero cantate da Alessandro
Manzoni nella tragedia "Adelchi".
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773 |
Medaglia
d'Oro |
I
moti che precedettero la liberazione di Torino, al termine del secondo
conflitto mondiale, cominciarono con uno sciopero generale il 18 aprile
1945. La popolazione si adoperò con coraggio estremo, arrivando
in alcuni casi a respingere i tentativi nazisti di ingresso nei quartieri
operai. Il 25 aprile i partigiani entrarono in città costringendo
i reparti tedeschi alla ritirata il 28. La colonna di carri armati
della Wermacht, uscendo dalla città, si fermò e puntò
i cannoni contro lo stabilimento della Fiat a Mirafiori. Fortunatamente
il comando tedesco decise di proseguire la ritirata senza ritorsioni.
Gli alleati arrivarono nel capoluogo piemontese soltanto il 3 maggio.
Per il grande eroismo dimostrato dai cittadini, Torino ricevette nell'immediato
dopoguerra la Medaglia d'Oro della Resistenza.
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25 aprile 1945 |
Micca
Pietro |
Durante
l'assedio francese alla Cittadella Pietro Micca, con un commilitone,
era di guardia alla Mezzaluna del Soccorso.
Verso la mezzanotte alcuni francesi riuscirono a penetrare nella galleria
che conduceva all'interno della piazzaforte.
Sopraffatta la piccola guardia minacciavano di superare i cunicoli
ed entrare all'interno.
Conscio del pericolo, Pietro Micca chiuse una delle porte interne
e prima che i francesi riuscissero ad abbatterla, sacrificandosi,
diede il fuoco ad una miccia cortissima facendo esplodere un fornello
di mina.
Grazie al suo gesto eroico l'assedio ebbe esito negativo e la Cittadella
fu salva.
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29 agosto 1706 |
Morosini
Gian Francesco |
La
politica di Emanuele Filiberto assicurò un così duraturo
periodo di pace, che l'economia agricola dell'intero paese ne beneficiò.
Nel 1570 l'ambasciatore Gian Francesco Morosini presentava il Piemonte
come "bellissimo e fertilissimo paese, abbondante di tutte le
cose necessarie al vivere umano, come grani, vini, carni e boschi,
perchè dicono che quando si ha ragionevole raccolto in Piemonte,
se ne raccoglie tanto, che basta a nutrire per quattro o cinque anni
la popolazione e di carne ancora ne hanno tanta copia, che ne possono
accomodar largamente i vicini".
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1570 |
Moti
rivoluzionari |
L'11
marzo 1821 iniziarono anche a Torino, come ovunque in Europa, i moti
insurrezionali.
Il capitano Vittorio Ferrero, alla guida di truppe composte di soldati
insorti e di civili occupò l'ospedale di San Salvario, costringendo
Vittorio Emanuele I all'abdicazione e ad abbandonare Torino.
Il 13 marzo Carlo Alberto, reggente in luogo di Carlo Felice, proclamò
la Costituzione.
Il 22 marzo tuttavia venne costretto da Carlo Felice ad abbandonare
Torino, sostituito temporaneamente dal conte Vittorio Sallier de la
Tour.
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11 marzo 1821 |
Municipio
di Torino |
L'amministrazione
del municipio di Torino prevedeva, come per tutte le città
dell'Impero, due "duoviri iuri dicundo", che ricoprivano
i poteri legali e giudiziari, e due "duoviri aediles", responsabili
dell'urbanistica. Il consiglio della città era detto Ordo splendidissimus
o Ordo decurionum: i membri venivano scelti da cittadini originari
o domiciliati, che avessero centomila sesterzi di censo e avessero
superato i 25 anni. Nel IV secolo d. C. fu creato il "defensor
civitatis", il quale era incaricato di proteggere la plebe contro
le prepotenze dei patrizi e che dopo la caduta dell'Impero diventerà
primo magistrato della città.
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IV
secolo d.C. |
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Quartieri |
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